La Cina prepara dei missili che per affossare i nodi comunicativi nemici.

Bersaglio colpito e sistema di comunicazione avversario messo ko. L’ultimo test missilistico effettuato dalla Cina è andato a buon fine, come meglio non poteva avvenire. Secondo quanto riferito dalla China Central Television (Cctv), Pechino ha sperimentato con successo due missili convenzionali a corto raggio progettati per affossare i nodi comunicativi nemici. La Cctv ha sottolineato come i due missili siano in grado di superare le “interferenze elettromagnetiche complesse” e distruggere le strutture rivali nel corso di un’operazione di “reazione rapida”. Tornando al test, i suddetti missili hanno colpito un bersaglio dotato di difese multistrato e collocato in un campo nemico a centinaia di chilometri di distanza. Risultato: il nodo di comunicazione chiave dell’ipotetico nemico è stato paralizzato. Scendendo nei dettagli, il Global Times ha scritto che la Forza missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese (PLA) ha condotto esercitazioni nei deserti nel nord-ovest della Cina. Qui sono stati lanciati due nuovi missili convenzionali a corto raggio che hanno colpito alcuni nodi di difesa “ostili” nonostante questi fossero ben protetti. Impossibile ignorare il messaggio derivante dal test. I nuovi missili possono effettivamente paralizzare interi sistemi avversari individuando le principali strutture ostili; gli stessi potrebbero inoltre svolgere un ruolo vitale “nella salvaguardia della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale”. Chiaro il riferimento a Taiwan, la “provincia ribelle” che Pechino ha intenzione di riannettere alla madrepatria il prima possibile.

I nuovi missili cinesi.
I lanci hanno dimostrato come l’esercito cinese abbia ampliato il suo arsenale con le testate avanzate di nuovo tipo, e migliorato le capacità dei missili convenzionali nel colpire bersagli in diverse situazioni. L’obiettivo, infatti, da questo punto di vista non consiste soltanto nel distruggere l’eventuale bersaglio nemico, ma anche nel paralizzare i sistemi comunicativi. Le immagini diffuse lasciano presupporre che i missili appena testati possano essere una variante della famiglia di missili balistici a corto raggio DF-15, aggiornati con due nuove testate avanzate. Ricordiamo che un missile del genere – ma in generale tutti i missili balistici – è formato dal corpo e dalla testata. Quello appena lanciato da Pechino utilizza tecnologie già disponibili per quanto riguarda il corpo, e nuove per quanto concerne la testata. È importante, dunque, soffermarsi su quest’ultimo aspetto. Simili innovazioni, spiegano esperti cinesi, potrebbero infatti presentare nuovi sistemi di guida e funzioni anti-jamming più potenti. Ma come funziona questo famigerato missile? Individuando le principali strutture ostili, il missile è in grado di paralizzare sistemi avversari mettendo fuorigioco strumentazioni strategiche.

Le preoccupazioni di Usa e Giappone.
L’esercito cinese ha impiegato veicoli missilistici stradali per lanciare, di notte, i due vettori. Rispetto al passato, i soldati hanno speso la metà del tempo per avviare la sequenza di lancio, e questo è un altro indizio di come Pechino migliori giorno dopo giorno. Dal canto loro, Stati Uniti e Giappone sono preoccupati per l’ultima novità della Cina, e non potrebbero fare altrimenti viste le conseguenze di un possibile utilizzo del citato missile. In particolare, gli analisti ritengono che una eventuale operazione di riunificazione forzata di Taiwan da parte del Dragone possa iniziare con una guerra elettromagnetica e cibernetica, seguita da intensi attacchi missilistici e assalti aerei e marittimi, prima dello sbarco anfibio. Oltre al missile incaricato di distruggere i sistemi di comunicazione rivali, la Cina può fare affidamento sul convenzionale DF-17, un missile manovrabile a planata ipersonica che gli attuali sistemi di difesa missilistica hanno possibilità minime di intercettare. Insomma, da una parte Washington e dall’altra Tokyo guardano sempre più con sospetto al rafforzamento militare cinese. In mezzo, l’isola di Taiwan aspetta ancora di conoscere il suo destino.

Fonte: https://it.insideover.com/guerra/perche-i-nuovi-missili-testati-dalla-cina-spaventano-usa-e-giappone.html

Print Friendly, PDF & Email
Potete condividere con le icone qui sotto