1989: ufo presso la base missilistica russa di Kasputin Jar.

Si sapeva molto poco delle indagini sugli UFO in Russia e nelle repubbliche dell’ex-Unione Sovietica. Gli UFO furono ufficialmente etichettati come “propaganda capitalista” negli anni ’50 e ’60. Alcuni scienziati come il Professor Feliks Zigel e Jurij Fomin documentarono casi UFO, ma i risultati furono raramente pubblicati e diffusi principalmente come samizdat. L’ufologia iniziò a prosperare all’inizio degli anni ’80 quando furono istituite le “Commissioni sui fenomeni anomali” sotto il patrocinio di alcuni accademici. Storie di investigazioni militari segrete sugli UFO iniziarono a diffondersi con la glasnost, aumentando con la disgregazione dell’URSS. Gli ufficiali dell’esercito e dei servizi segreti in pensione parlarono offrendo documenti. Una collezione che copre 10 anni di indagini militari sugli UFO dal 1978 al 1988, fu venduta dal suo ex direttore, Colonnello Boris Sokolov, al giornalista George Knapp e alla ABC News. (124) Nel 1991, il Comitato per la Sicurezza dello Stato (KGB ) declassificò 124 pagine di documenti di “Casi di osservazione di eventi anomali nel territorio dell’URSS, 1982-1990”, in 17 regioni. 125
Uno dei casi più interessanti nel fascicolo del KGB è un CE-I (incontro ravvicinato del primo tipo) con più testimoni in una base missilistica dell’esercito nel distretto di Kapustin Jar, regione di Astrakhan, nella notte del 28-29 luglio 1989. Il dossier è sicuramente incompleto, ma offre comunque uno sguardo interessante sulla manovrabilità degli UFO. Il dossier è composto dalle deposizioni di sette testimoni militari (due ufficiali, un caporale e quattro soldati) più illustrazioni dell’oggetto da parte degli osservatori e un breve riassunto del caso da parte di un anonimo ufficiale del KGB. (Né l’autore né il dipartimento sono identificati, ma il documento si trova all’inizio del fascicolo del KGB sull’incidente di Kapustin Jar). Si affermava: “Il personale militare del centro segnali osservò gli UFO dalle 22:12 alle 23:55 del 28 luglio 1989. Secondo i resoconti dei testimoni, osservarono tre oggetti contemporaneamente, a una distanza di 3-5 km”. Una base vicina segnalò l’UFO dalle 23:30 del 28 luglio all’1:30 del 29 luglio. Il rapporto continuava: “Dopo aver interrogato i testimoni, fu stabilito che le caratteristiche riportate degli UFO osservati sono: disco di 4-5 m di diametro, con semisfera in cima illuminata brillantemente. A volte si muoveva bruscamente, ma senza rumore, a volte scendendo e librandosi sul terreno ad una quota di 20-60 m. Il comando di [censurato] chiamò un caccia… ma non riuscì a vedere in dettaglio, perché l’UFO non permise al velivolo di avvicinarsi, eludendolo. Le condizioni atmosferiche erano adatte per osservazioni visive”. 126
Il fascicolo del KGB sul caso è ovviamente incompleto, dato che non ci sono dati sulla missione dell’aviogetto o se fu segnalato anche il rilevamento di radar terrestri o aerei. Tuttavia, le descrizioni scritte dai sette testimoni del centro segnali forniscono letture interessanti sul comportamento in volo mostrato dagli UFO. La comunicazione più dettagliata fu presentata dall’ufficiale in servizio, il Guardiamarina Valerij N. Voloshin. Un capitano del centro telegrafico l’informò alle 23:20 che “un oggetto volante non identificato, che chiamò disco volante, era sospeso sopra l’unità militare per più di un’ora”. Dopo aver confermato l’avvistamento coll’ufficiale del segnale operativo in servizio, il Guardiamarina Voloshin e il soldato Tishaev salirono sulla prima parte della torre dell’antenna. Secondo la sua deposizione: “Si poteva vedere chiaramente un potente segnale lampeggiante che assomigliava a un flash di fotocamera nel cielo notturno. L’oggetto sorvolò il cortile logistico dell’unità e si spostò in direzione del deposito dei missili, a 300 metri di distanza. Si librò sopra il deposito ad un’altezza di 20 metri. Lo scafo dell’UFO brillava di una fioca luce verde che sembrava fosforo: era un disco di 4 o 5 m di diametro, con sommità semisferica. Mentre l’oggetto si librava sopra il deposito, un raggio luminoso apparve dal fondo del disco, dove prima c’era il flash, e fece due o tre cerchi, illuminando l’angolo di uno degli edifici… Il movimento del raggio durò alcuni secondi, poi il raggio scomparve e l’oggetto, ancora lampeggiante, si spostò verso la stazione ferroviaria, dopodiché osservò l’oggetto librarsi sopra lo scalo logistico, la stazione ferroviaria e il cementificio. Quindi tornò sul deposito delle armi missilistiche, e si librò sopra di esso ad una quota di 60-70 m. L’oggetto fu osservato da quel momento in poi, dal primo turno di guardia e dal suo comandante. Alle 1.30, l’oggetto volò in direzione di Akhtubinsk e scomparve alla vista. I lampi sull’oggetto non erano periodici, osservai tutto questo esattamente per due ore: dalle 23:30 all’1:30”. 127
Il soldato semplice Tishaev sostanzialmente confermò la testimonianza del guardiamarina Voloshin. Il cambio di guardia del Caporale Levin e dei soldati Bashev, Kulik e Litvinov racconta sostanzialmente la stessa storia. Furono tutti allertati dal 1.mo Tenente Klimenko e tutti videro tre UFO eseguire fantastiche acrobazie nel cielo, come: “Improvvisamente volò nella nostra direzione. Si avvicinò veloce e aumentò di dimensioni. Poi come si divise in tre punti lucenti prese la forma di un triangolo. Poi cambiò rotta e continuò a volare nello stesso settore”. “Dopo aver virato, cominciò ad avvicinarsi a noi e la sua velocità si poteva sentire fisicamente. (Si gonfiava davanti ai nostri occhi). La rotta era strana: alcun aereo poteva volare in quel modo. Poteva fermarsi all’istante in aria (e si aveva l’impressione che ondeggiasse leggermente su e giù); poteva galleggiare (esattamente: galleggiare, perché la parola ‘volare’ non sarebbe adeguata, era come se l’aria lo trattenesse, impedendogli di cadere). Per tutto il tempo che l’osservai, lampeggiava, lampeggiava senza alcun ordine e cambiava costantemente colore (rosso, blu, verde, giallo). Il punto stesso non lampeggiava ma qualcosa sopra di esso”. “Ecco cosa osservò: c’era un oggetto volante, simile a un uovo, ma più piatto. Brillava intensamente alternando luci verdi e rosse. Questo oggetto acquisì grande velocità. Accelerò bruscamente e si fermò bruscamente, mentre faceva grandi salti su o giù. Poi apparve un secondo e poi un terzo oggetto. Un oggetto salì a bassa quota e si fermò. Rimase lì in un punto e scomparve. Successivamente un secondo oggetto scomparve e solo uno rimase. Si muoveva costantemente lungo l’orizzonte. A volte sembrava che atterrasse, poi si rialzava e si muoveva”. 130
Tutte le testimonianze coincisero con la comparsa di un aviogetto da caccia che tentò di intercettare gli UFO. Il caccia fece un primo passaggio sopra l’oggetto apparentemente senza vederlo. Quindi, secondo la deposizione del Tenente Klimenko, “l’aereo, che poteva essere identificato dal rumore, si avvicinò all’oggetto, ma l’oggetto si disimpegnò così velocemente che sembrò che l’aereo fosse fermo”. È difficile fare una valutazione finale del CE-I di Kapustin Jar, dato che alcuna informazione sulla missione dell’aereo e sul possibile tracciamento radar fu rilasciata dal KGB. Ma la dettagliata testimonianza di sette testimoni militari, che dalla loro postazione avevano familiarità coi lanci di missili ed aerei (Kapustin Jar è equivalente al White Sands Proving Grounds nel New Mexico), sembrò confermare le insolite caratteristiche di volo e la straordinaria manovrabilità mostrate dagli UFO in molti casi. Inoltre, come nel caso SAC del 1975 e Bentwaters in Inghilterra nel 1980, gli UFO sembravano in grado di “dimostrare un chiaro intento nell’area di stoccaggio delle armi”, come descritto da una telescrivente declassificata del 1975 della Loring AFB nel Maine. 131
Una delle pietre miliari ufficiali dell’ufologia sovietico/russa si ebbe meno di un anno dopo, a seguito di un incidente radar-visivo e di un decollo di aviogetti nella regione di Pereslavl-Zalesskij, a est di Mosca, la notte del 21 marzo 1990. La dichiarazione rilasciata dal Colonnello-Generale dell’aviazione Igor Maltsev, Capo di Stato Maggiore delle Forze della Difesa Aerea, fu pubblicata sul quotidiano Rabochaja Tribuna. I comandanti dell’unità compilarono “più di 100 osservazioni visive” e le passarono al Generale Maltsev, che dichiarò: “Non sono uno specialista di UFO e quindi posso solo correlare i dati ed esprimere la mia supposizione. Secondo le prove di questi testimoni oculari, l’UFO è un disco con diametro da 100 a 200 metri. Ai suoi lati erano posizionate due luci pulsanti… Inoltre, l’oggetto ruotava attorno al proprio asse e compì un volo ad ‘inversione a S’ sia sul piano orizzontale che verticale. La velocità superava di 2 o 3 volte quello dei moderni caccia a reazione… Gli oggetti volavano a quote comprese tra 100 e 7000 metri. Il movimento degli UFO non era accompagnato da alcun tipo di suono, e si distingueva per la sorprendente manovrabilità. Sembrò che gli UFO fossero privi di inerzia. In altre parole, avevano in qualche modo “fatto i conti” con la gravità. Al momento, le macchine terrestri difficilmente potrebbero avere tali capacità”. 132


Note:

  1. Knapp, George, “Cosa sanno i russi sugli UFO”, MUFON 1994 International UFO Proceedings; “KGB UFO Files”, ABC News Prime Time Live, trasmesso originariamente nell’ottobre 1994.
  2. File UFO del KGB rilasciato nel 1991; estratti dei documenti pubblicati in inglese in “Classification: ‘Secret’ – From the KGB Archives”, AURA-Z, n. 1, Mosca, marzo 1993.
  3. Fascicolo del KGB intitolato “Comunicazione sull’osservazione di eventi anomali nel distretto di Kapustin Jar (28 luglio 1989)”
  4. Rapporto del guardiamarina Voloshin nel fascicolo Kapustin Jar del KGB, ibid.
  5. Deposizione del Pvt. Bashev, fascicolo Kapustin Jar del KGB, ibid.
  6. Deposizione di Cpl. Levin, fascicolo Kapustin Jar del KGB, ibid.
  7. Deposizione del tenente Klimenko, Kapustin Jar del KGB, ibid.
  8. Fawcett, L. e Greenwood, B., ibid.
  9. “UFO sui radar della difesa aerea”, Rabochaja Tribuna, Mosca, 19 aprile 1990; Traduzione in inglese a cura del Foreign Broadcast Information Service (FBIS) degli Stati Uniti.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte: http://aurorasito.altervista.org/?p=18191

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