La Cina potenzierà il suo deterrente nucleare.

Poiché il contenimento strategico della Cina da parte degli Stati Uniti si è sempre più acuto, vorrei ricordare ancora una volta che abbiamo molti compiti urgenti, ma tra i più importanti c’è aumentare rapidamente il numero di testate nucleari ordinate, e i DF-41, missili strategici in grado di colpire a lungo raggio e dall’elevata capacità di sopravvivenza, nell’arsenale cinese. Questa è la pietra angolare della deterrenza strategica della Cina contro gli Stati Uniti. Dobbiamo essere preparati a un’intensa resa dei conti tra Cina e Stati Uniti. In tale scenario, numerosi Dongfeng-41 e JL-2 e JL-3 (missili balistici lanciati da sottomarini a raggio intercontinentale) formeranno il pilastro della nostra volontà strategica. Il numero delle testate nucleari cinesi deve raggiungere la quantità che faccia rabbrividire le élite statunitensi se pensano ad impegnarsi in uno scontro militare con la Cina. Su questa base, possiamo gestire con calma e attivamente le divergenze con Washington per evitare un incidente che scateni la guerra. L’ostilità degli Stati Uniti verso la Cina brucia. Dobbiamo usare la nostra forza e le conseguenze che Washington non può permettersi di sopportare se facesse mosse rischiose, mantenendoli sobri.

Hu Xijin, Global Times 27 maggio 2021

L’autore è il redattore capo del Global Times.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://www.globaltimes.cn/page/202105/1224725.shtml

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org/?p=17573

Di fronte alla seria minaccia strategica dagli Stati Uniti, la Cina esorta ad aumentare le armi nucleari, in particolare il deterrente nucleare dei missili balistici intercontinentali lanciati da sottomarini, per scoraggiare la potenziale azione militare dei guerrafondai statunitensi, secondo esperti militari cinesi, dopo aver riferito che il nuovo bilancio della difesa degli Stati Uniti modernizzerà il loro arsenale nucleare per minacciare la Cina. Avere un arsenale nucleare adeguato alla posizione della Cina salvaguarderà la sicurezza nazionale, la sovranità e gli interessi dello sviluppo e a stabilire un ordine mondiale stabile e pacifico, vantaggioso per il mondo, affermavano. Il bilancio della difesa degli Stati Uniti, che sarà inviato al Congresso, dovrebbe includere investimenti nella preparazione delle truppe, nello spazio e nell’Iniziativa di deterrenza del Pacifico volta a contrastare l’esistenza militare della Cina nella regione, e nella tecnologia delle armi nucleari, riferiva Reuters. Tuttavia, gli esperti militari cinesi ritengono che i tentativi statunitensi di aumentare il dispiegamento militare nella regione indo-pacifica non gratificheranno gli Stati Uniti poiché la maggior parte dei Paesi della regione eviterà le fiamme della guerra da essi accese. Gli Stati Uniti acquisteranno navi e aviogetti e svilupperanno e testeranno armi ipersoniche e altri sistemi d’arma di “prossima generazione” per avere la capacità di contrastare Russia e Cina. Il budget per la sicurezza nazionale sarà di 753 miliardi di dollari, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2021, affermava Reuters. La Cina manteneva la spesa per la difesa all’1,3% del PIL negli ultimi anni, molto al di sotto del livello medio globale del 2,6%, come mostrano i dati. Gli Stati Uniti, di gran lunga i maggiori spendaccioni militari del mondo, spesero circa quattro volte la Cina negli ultimi anni. Gli analisti cinesi affermavano che la Cina non bada alle spese militari statunitensi, né vuole impegnarsi in alcuna corsa agli armamenti cogli Stati Uniti. Ma gli Stati Uniti esercitano maggiore pressione militare sulla Cina, inviando navi da guerra e aerei da guerra con frequenza crescente nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan. Gli Stati Uniti preparano ciò che i media statunitensi definivano la “più grande esercitazione navale da una generazione con 25.000 persone in 17 fusi orari”, poiché si preparano a un “possibile conflitto” con Cina e Russia. Gli Stati Uniti tentano di approfondire la militarizzazione dello spazio col nuovo piano di bilancio, compresi investimenti in future armi. Considerando che gli Stati Uniti ritengono la Cina il loro principale nemico immaginario, la Cina deve aumentare quantità e qualità delle armi nucleari, in particolare i missili balistici lanciati da sottomarini, per salvaguardare efficacemente sicurezza nazionale, sovranità e interessi dello sviluppo, secondo Song Zhongping, esperto militare cinese e commentatore televisivo. Alcuni esperti militari affermavano che la Cina dovrà aumentare i missili balistici intercontinentali più avanzati (ICBM) DF-41, dalla gittata operativa maggiore tra gli ICBM cinesi. Song affermava che il rafforzamento della deterrenza nucleare strategica basata sul mare è anche una direttiva importante per lo sviluppo futuro della Cina, poiché queste armi sono migliori negli attacchi nucleari furtivi e secondari. La Cina potrà utilizzare il missile balistico lanciato da sottomarino (SLBM) più avanzato per contrastare efficacemente la minaccia degli Stati Uniti, affermava Song. La Cina adottava ad aprile tre navi da guerra della Marina del PLA, vale a dire Changzheng-18, Dalian e Hainan, nel porto navale di Sanya, provincia di Hainan nella Cina meridionale. Gli osservatori identificavano il Changzheng-18 come probabile sottomarino lanciamissili balistico strategico Tipo 094 a propulsione nucleare.

Bruciare se stessi
L’Iniziativa di deterrenza del Pacifico degli Stati Uniti, creata per contrastare la Cina, si concentra sulla concorrenza nell’Indo-Pacifico e mira a rafforzare la preparazione degli Stati Uniti nella regione finanziando radar, satelliti e sistemi missilistici, secondo Reuters. Wei Dongxu, esperto militare di Pechino, dichiarava che l’iniziativa consente agli Stati Uniti di utilizzare vari satelliti-spia per ricognizioni e raccolte di informazioni per fornire supporto d’intelligence ampio e accurato alle operazioni militari statunitensi, comprese le operazioni con alleati, e gli Stati Uniti utilizzeranno anche gli alleati, come le basi militari statunitensi all’estero, per schierare altri sistemi radar per guidare le proprie armi. Il giorno in cui il budget fu inviato al Congresso, il segretario alla Difesa nordamericano Lloyd Austin avrebbe incontrato il Ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, nella prima visita a livello di governo indiano a Washington, affermava il Pentagono. “L’incontro del segretario col ministro degli Esteri continua le discussioni che i due tennero a Nuova Delhi a marzo e proseguirà le solide relazioni bilaterali di difesa e sicurezza tra i nostri due Paesi”, affermava il Pentagono. Gli esperti militari cinesi affermavano che è probabile che l’India comprerà altre armi nordamericane, svolgerà altre esercitazioni militari cogli Stati Uniti o ne approfondirà la cooperazione nella condivisione dell’intelligence militare, e gli Stati Uniti li utilizzeranno in cambio della cooperazione dell’India per la strategia indo-pacifica. Ma l’India avrà dei ripensamenti sul dispiegamento militare statunitense sul suo territorio, secondo Song, osservando che il dispiegamento di armi e radar implica la sovranità di un Paese, e l’India, che afferma di perseguire una politica estera indipendente, difficilmente darà agli Stati Uniti una risposta soddisfacente. Anche se l’India volesse approfondire la cooperazione militare cogli Stati Uniti, una certa cooperazione come l’apertura di basi militari negli Stati Uniti non è un’opzione per l’India, affermava Song. L’India potrebbe non essere il partner ideale e la maggior parte degli alleati degli Stati Uniti in Asia, inclusi Giappone e Corea del Sud, temono anche che le fiamme della guerra alla fine li brucino. In Corea del Sud, le proteste contro la presenza militare degli Stati Uniti sono sempre più forti negli ultimi anni e la Corea del Sud non permetterà agli Stati Uniti di trasformare l’Asia nordorientale in un campo di battaglia e di trascinarla in guerra, né sacrificherà le sue relazioni con la Cina, affermavano gli osservatori. Zhang Junshe, ricercatore del PLA Naval Military Studies Research Institute, dichiarava che è probabile che l’Australia consentirà agli Stati Uniti di schierare altro equipaggiamento militare sul proprio suolo, rendendolo l’unico amico degli Stati Uniti nella strategia dell’Indo-Pacifico. In questo modo, l’Australia diventerà bersaglio dei futuri conflitti tra Stati Uniti e altri Paesi, secondo Zhang, aggiungendo che un governo responsabile che si preoccupi davvero degli interessi del proprio popolo, non lo permetterebbe mai.

Zhang Hui, Global Times 29 maggio 2021

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://www.globaltimes.cn/page/202105/1224773.shtml

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org/?p=17570

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