Le forze speciali americane ed inglesi cooperano tra loro.

In ambito militare, le Forze Armate inglesi e quelle americane condividono diversi aspetti. Tale connessione diventa ancora più stretta quando si parla del Comparto delle Forze Speciali, dal momento che le attuali unità americane si sono ispirate alla loro controparte britannica.

È altresì vero che gli inglesi sono stati dei pionieri nelle operazioni speciali. Infatti, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, gli inglesi e i loro alleati del Commonwealth crearono le prime unità moderne per operazioni speciali, vale a dire l’SAS (Special Air Service), l’SBS (Special Boat Squadron), i Commandos e il Long Range Desert Group (tuttavia è opportuno ricordare che anche la Xˢ MAS diede il suo contributo nella creazione delle moderne unità speciali).

Queste unità di incursori, dalla consistenza numerica limitata, hanno avuto un notevole impatto strategico sul conflitto.

Quando il colonnello Beckwith creò il 1° Distaccamento Operazioni Speciali Delta (la Delta Force), alla fine degli anni ’70 dello scorso secolo, prese a riferimento il 22° rgt SAS britannico, in cui aveva prestato servizio anni prima all’interno di un programma di scambio tra i due paesi.

Le forze armate americane e quelle britanniche si scambiano regolarmente soldati e ufficiali, in modo ancora più frequente per ciò che concerne gli operatori delle forze speciali.

Gli operatori dell’SAS effettuano dei cicli operativi nella Delta Force e gli operatori dell’SBS nel DEVGRUP (ex Team Six) e viceversa. Ma gli scambi avvengono anche nei reparti della seconda cerchia del Comparto Forze Speciali. Ad esempio, un marine recon ha trascorso un periodo di due anni presso un Royal Marine Commando, mentre un Ranger del 75° rgt ha superato la selezione dell’SAS e ha prestato servizio in uno squadrone per tre anni.

Questo interscambio trova applicazione pratica nei teatri operativi, ove americani e britannici hanno da sempre avuto una intensa collaborazione. Infatti, se consideriamo le operazioni in Afghanistan, Iraq e Siria, le forze speciali americane e britanniche hanno, fin dall’inizio. cooperato a stretto contatto, anche nella condivisione delle informazioni (ad un livello sconosciuto agli altri membri dell’Alleanza).

Attualmente, il Comparto britannico delle Forze Speciali può essere suddiviso in due livelli.

Nel primo livello troviamo lo Special Air Service, lo Special Boat Service, lo Special Reconnaissance Regiment e lo Special Forces Support Group (SFSG), le cui attività si concentrano, principalmente, sull’antiterrorismo, il salvataggio di ostaggi, la ricognizione in profondità e le azioni dirette.

Nel secondo livello troviamo i Royal Marines Commandos, i Parachute Regiment e il 18 Signal Regiment del Royal Corps of Signal.

Per quanto concerne il supporto aereo, i suddetti reparti (soprattutto quelli del primo livello) possono contare sul Joint Special Forces Aviation Wing che, in tempo di pace, è sotto il comando della RAF.

Le unità del primo livello rientrano nel UKSF (United Kingdom Special Forces), al comando di un maggior generale.

I vertici militari hanno deciso di ampliare il Comparto Forze Speciali e, al contempo, reindirizzare la mission di quelle già esistenti.

l British Army ha deciso di creare una brigata per le operazioni speciali, il cui nucleo principale sarà costituito da un nuovo reggimento ranger (probabilmente simile al 4° rgt ranger Monte Cervino).

La nuova unità sarà chiamata a svolgere le missioni che, attualmente, sono appannaggio dei reparti di primo livello. A quanto è dato sapere, il personale sarà selezionato dai battaglioni convenzionali della Forza Armata.

La Royal Navy, dal canto suo, sta portando avanti il progetto del Future Commando Force, ovvero convertire i Commando dei Royal Marine (foto apertura), da unità con capacità per operazioni speciali, a una forza speciale a tutti gli effetti. L’iter è già in essere da tempo, a tal fine sono giunti equipaggiamenti e armamenti più consoni a un reparto speciale.

A quanto pare, l’ampliamento del Comparto Forze Speciali sarà finalizzato a consentire alle unità classiche, come l’SAS e SBS di concentrarsi essenzialmente nelle operazioni antiterrorismo ma, soprattutto, nelle operazioni covert nei confronti di importanti attori statuali.

di Tiziano Ciocchetti

Fonte: https://www.difesaonline.it/mondo-militare/laffinit%C3%A0-anglo-americana-nelle-forze-speciali

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