Sono stati trovati dei batteri sulla ISS che potrebbero venire dallo spazio.

La Stazione spaziale internazionale.

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E se gli extraterrestri fossero già venuti a farci visita, ma anziché atterrare sulla Terra si fossero fermati sulla Stazione Spaziale Internazionale? Quel che sembra un racconto fantascientifico potrebbe invece essere realmente accaduto all’insaputa di tutti. L’ipotesi – e al momento è una semplice ipotesi – è stata avanzata dal cosmonauta russo Anton Shkaplerov, che ha già soggiornato sulla ISS (anche in una missione con l’italiana Samantha Cristoforetti) e vi ritornerà nuovamente il prossimo 17 dicembre con la Spedizione 54-55, in un’intervista alla Tass.

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Anton Shkaplerov, e Samantha Cristoforetti al ritorno sulla Terra dopo la missione sulla Stazione spaziale Internazionale, l’11 giugno 2011.

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Secondo il cosmonauta, durante una passeggiata spaziale realizzata dalla Stazione Spaziale Internazionale, egli prelevò dei campioni di materiali depositati sulla ISS in prossimità di punti ove si ha un accumulo di rifiuti dei combustibili durante l’accensione dei motori delle navicelle per spostare di quota la stazione orbitante. Il materiale prelevato venne portato a terra per le analisi di laboratorio. Spiega il cosmonauta: “Ed è così che si è scoperto che alcuni batteri presenti nei tamponi erano sicuramente assenti durante il lancio del modulo della Stazione Spaziale quando venne lanciata. Non dobbiamo escludere dunque, che quei batteri siano arrivati dallo spazio e si sono aggrappati alla superficie esterna della stazione spaziale. Dalle prime ricerche tuttavia, sembra proprio che essi non pongano pericoli di alcun genere.” Il cosmonauta non ha detto a quale genere o specie facciano parte tali batteri e per questo ci sono ancora molti dubbi sull’ipotesi avanzata da Shkaplerov. In realtà infatti, bisogna ricordare che più di una volta dalla Terra sono stati portati volutamente vari tipi di batteri nello spazio ed esposti alla vuoto cosmico e più di una volta alcuni generi sono sopravvissuti per molto tempo alle condizioni estreme che vi sono al di là dell’atmosfera terrestre, dove le temperature oscillano dai + 150 gradi centigradi ai – 150 gradi centigradi e dove le radiazioni sono superiori a quelle che vi sono sulla superficie terrestre. Non va escluso dunque, che i batteri presenti sulla stazione spaziale siano stati in qualche modo portati da Terra, magari aggrappati ad uno degli strumenti che gli astronauti e i cosmonauti utilizzano durante le passeggiate spaziali. Bisognerà attendere dunque, che l’Agenzia Spaziale Russa si esprima ufficialmente, spiegando nei dettagli cosa è stato trovato nei campioni riportati a terra dai cosmonauti. Non è la prima volta che si è pensato ad organismi viventi extraterrestri portati casualmente a Terra.

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L’astronauta di Apollo 12 vicino al Surveyor 3, dal quale venne prelevata la macchina fotografica.

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Il caso più eclatante è quello di Apollo 12, quando in una piega della plastica che ricopriva la macchina fotografica della sonda Surveyor 3 (scesa sulla Luna due anni prima) che gli astronauti erano andati a prelevare nel novembre 1969 per studiare i comportamenti dei materiali nello spazio, fu trovato un batterio. Si ipotizzarono varie possibilità: che un organismo era stato portato da Terra e che visse per diversi mesi sulla Luna prima di essere riportato sul nostro pianeta ancora vivo e vegeto, oppure che un essere vivente della Luna si fosse introdotto in quelle pieghe. Come andarono esattamente le cose non lo si seppe mai. L’ipotesi che oggi è ritenuta come la più valida vuole che si sia trattato di un semplice inquinamento dovuto al fatto che la macchina fotografica, una volta riportata Terra, venne manipolata senza le dovute precauzioni dai tecnici, ai quali interessava come si era comportata la plastica e non si erano posti il problema se su di essa vi potevano esserci degli organismi viventi.

Fonte: https://it.businessinsider.com/secondo-un-cosmonauta-russo-gli-extraterrestri-sono-gia-arrivati-sulla-stazione-spaziale

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