Alcuni avvistamenti di Rettiloidi aggressivi.

L’esistenza di creature rettiliane è un tema che divide i ricercatori: per alcuni, chiaramente, questi incontri, veri o presunti, con queste entità bestiali sono reali, mentre per altri l’intero argomento è pura assurdità. Non c’è dubbio che qualsiasi affermazione o caso riconducibile a entità rettiliane sarà accolta con un certo scetticismo. Tuttavia, la mole di prove, seppur indiziali, esaminabili dovrebbe spingerci a un giudizio prudente. Dovrebbe farci capire che è in atto un’anomalia, un qualcosa che ancora non riusciamo a spiegarci. In realtà, gli incontri con rettiliani sono scarsamente documentati in quanto, specie nel passato, vengono identificati come draghi o come creature demoniache e quindi, classificati in un contesto misterico o religioso.

Un incontro con creature sconosciute, probabilmente rettiliane, sembra si sia verificato nel maggio 1951 a Manila nelle Filippine. Un resoconto dell’incidente è apparso su diversi siti Web ed è stato documentato nel libro di John Macklin “A Look Through The Secret Doors”. Al tempo, c’era già un’atmosfera esplosiva, a Manila, per via dei disordini c’era un’intensa presenza della polizia per le strade della città. Quella sera, in particolare, l’attenzione della polizia venne attratta da un assembramento. Gli agenti pensavano di dover intervenire per sedare una rissa o per arrestare dei rivoltosi e invece hanno assistito a qualcosa di veramente insolito. Là, per terra, circondata dalla folla, c’era una ragazza che si contorceva per il dolore, come se fosse stata aggredita. Infatti gridava frasi del tipo: “tienilo lontano da me” e “qualcuno mi aiuti”, ma il suo aggressore non era visibile. Tuttavia, gli agenti di polizia, che osservavano la scena, videro comparire sul corpo della giovane donna i segni lasciati da artigli e da morsi che la creatura gli stava infliggendo sulle braccia e sul collo. Non sapendo cosa fare, due poliziotti la sollevarono, l’ammanettarono e la caricarono in macchina. Quindi si avviarono verso la stazione di polizia, con la donna a bordo che continuava a lottare con il suo invisibile aggressore. Una volta giunti alla stazione, gli agenti chiesero a un medico di visitarla: pensarono che avesse assunto droghe. La visita fu condotta dalla Dott.ssa Marianna Lara: a suo parere, la donna era soggetta a un “attacco epilettico”. Decisero di chiuderla in cella, forse sperando che lasciandola tranquilla si sarebbe ripresa. Tuttavia, dopo aver pianto per un po’, ha iniziato di nuovo a urlare. Diceva che quella “cosa” era entrata anche lì: aveva oltrepassato la porta della cella come se non ci fosse! Descrisse quella “cosa” come simile a un uomo. Aveva grandi occhi sporgenti e “sembrava fluttuare a mezz’aria”. Ciò nonostante, gli agenti potevano vedere solo lei. Ma, mentre guardavano e facevano del loro meglio per calmare la ragazza, vedevano i segni dei morsi e degli artigli apparire ancora una volta sulle braccia della ragazza. Impotenti e sbalorditi, richiamarono la dottoressa Lara perché esaminasse di nuovo la giovane donna. La dottoressa si presentò insieme al Sindaco e al capo della polizia. Tutti esaminarono i segni di morsi e di graffi, evidenti su Clarita e tutti concordarono che erano davvero strani. Infatti, molti si trovavano in punti del suo corpo (come la parte posteriore della spalla) tali da scartare l’ipotesi che la ragazza se li fosse auto inflitti. Clarita, in un modo o nel altro si calmò un po’ e alla fine si addormentò. La polizia aveva pianificato di portarla in tribunale, la mattina seguente, poiché era accusata di vagabondaggio E così fece. Ma quando iniziò il tragitto verso il tribunale, la ragazza fu di nuovo attaccata. La “cosa”, a quanto pare, era tornata e la polizia, proprio come la sera prima, assistette impotente mentre ferite da morsi e graffi di artigli ricominciavano a comparire sulla sua pelle. Questo assalto invisibile continuò anche in tribunale, alla presenza di diversi giornalisti e dipendenti che assistettero, così, a un evento tanto bizzarro. La ragazza, alla fine, svenne. Fu subito chiamato un medico che non poté far altro che confermare l’autenticità delle ferite: erano per davvero graffi e morsi, ma non erano auto inflitti. Con i giornalisti che iniziavano a preparare le loro storie ad uso e consumo del grande pubblico, la polizia decise, finalmente, di portare Clarita in ospedale. Dopo aver assistito agli eventi in tribunale, la Dottoressa Lara e il sindaco Lascon insistettero per salire sull’ambulanza e scortare la donna in difficoltà. Clarita, infatti, affermava che nel veicolo, con loro, ora c’erano ben due creature che non persero tempo e iniziarono subito ad assalirla. La dottoressa Lara e il sindaco Lacson videro con orrore ricomparire i segni dei morsi sul collo e sulle braccia. In seguito, la dottoressa avrebbe affermato che l’intero episodio era un vero mistero, qualcosa che sfidava ogni spiegazione logica. Ammise, anche, che era spaventata a morte. Inspiegabilmente, gli attacchi cessarono non appena entrarono in ospedale. Per precauzione, la polizia dispose la vigilanza armata alla porta della sua stanza, ma nessuna attività del genere si ripresentò. Clarita fu dimessa dall’ospedale circa sei settimane dopo l’incidente. Ha delle cicatrici che le rimarranno per il resto della sua vita, ma gode di buona salute. Chi o cosa ha aggredito Clarita? Ci sono dei dettagli, nel suo racconto, che suggeriscono l’azione e la presenza di un’entità rettiliana. L’essere, a quanto pare, indossava un mantello: un indumento che, spesso, affiora nei racconti di incontri ravvicinati con creature dall’aspetto di un rettile. Anche l’invisibilità è un dettaglio che ricorre in questo tipo di incontri. Alcuni ricercatori suggeriscono che queste creature hanno la capacità di rendersi invisibili: sono cioè naturalmente propensi verso una forma estrema e molto efficiente di mimetismo animale. Ma, non si esclude che lo scopo possa essere raggiunto attraverso l’uso di un’avanzata tecnologia.

Come abbiamo già detto, in passato, creature simili a rettili sono state scambiate per demoni. Un incontro particolarmente intrigante si è verificato alla fine degli anni ’80, anche se è venuto alla luce solo nel 1998. Il nostro testimone (che ha voluto rimanere anonimo) era solito effettuare viaggi d’affari a Pittsburgh, in Pennsylvania. Quella mattina, in particolare, era fermo al semaforo, quando è stato affiancato da una limousine nera. Il finestrino posteriore dell’auto veniva abbassato, rivelando due figure sedute sui sedili posteriori del veicolo. Notò subito quanto fossero pallide. La pelle, inoltre, aveva una tonalità tendente al verde. Erano vestite di scuro e portavano occhiali scuri sul viso. Tuttavia, quando un attimo dopo, una delle due ha tolto gli occhiali, il testimone ha potuto notare degli occhi molto strani: “gli occhi di un rettile”! Egli afferma che la strana creatura gli fece cenno di seguirlo ma, non appena scattò il verde, premette sul acceleratore e scappò via il più velocemente possibile. Quando si convinse di essere abbastanza lontano, guardò nello specchietto retrovisore, ma la limousine era letteralmente svanita!

Un altro bizzarro incidente si è verificato qualche anno dopo, alla fine del 1999 nel Connecticut (USA) dove cinque testimoni avrebbero assistito a dei fatti che, in seguito, avrebbero descritto come “demoniaci”. Ne parlò il Courant-Connecticut Notizie Hartford in un articolo di Christine Dempsey. Nella notte in questione, cinque ragazzi: Jeremy Sander, Shaun Cyr, Paul Poniatowski, Joseph Robinson e Todd Silber si erano avventurati nel Devil’s Hopyard State Park per allenarsi alle arti marziali. Avevano scelto il parco per via degli spazi aperti che gli avrebbero permesso di muoversi liberamente lontano da altre persone. All’improvviso, Poniatowski disse di aver sentito “sussurrare” il suo nome. Chiunque o qualunque cosa fosse, gli aveva anche detto che avrebbero dovuto andar via subito o unirsi a loro, per sempre! Quando anche un secondo ragazzo udì gli strani avvertimenti, decisero che era meglio andar via e mentre si allontanavano dal parco, Silber disse di aver sentito risate strane e agghiaccianti. Robinson, addirittura, affermò di aver visto un demone simile a una bestia, seduto su una staccionata vicino al luogo dove si erano esercitati solo pochi istanti prima. Poniatowski no lo vide, ma affermò di aver scorto un’ombra inquietante. A quel punto, Silber fu avvinghiato da potenti braccia invisibili e scagliato contro un albero. Quando corse via spaventato, per cercare rifugio dai suoi amici, aveva i segni di quattro artigli sulla gamba che avevano raggiunto la pelle squarciandogli i vestiti. Raggiunsero rapidamente l’auto, con Cyr che esortava Sander, che si era messo alla guida, a recarsi nella vicina Manchester a casa di un pastore, il reverendo David Bowser Sr. Ci arrivarono verso le 02:00. Mentre Poniatowski, Robinson e Sander rimasero in macchina, Cyr e Silber corsero a bussare, come forsennati, alla porta del reverendo. I ragazzi avevano in auto degli oggetti usati per il loro allenamento, oggetti che potevano anche essere visti come armi, cosa che successe quando la polizia, chiamata dal reverendo Bowser, arrivò poco dopo. Questi includevano una spada da samurai, tre coltelli, quattro mazze da baseball, oltre a vestiti e maschere di colore scuro. Cyr si difese affermando di voler semplicemente parlare con il reverendo di ciò che era successo, in questo fu spalleggiato da Robinson. Tuttavia, data l’ora della notte, i Bowser furono spaventati dalla presenza del gruppo. L’agente Scott Ventura avrebbe affermato che il reverendo era visibilmente “a disagio” mentre, sulla soglia di casa parlava con i due giovani mentre teneva d’occhio gli altri tre che assistevano dall’auto parcheggiata. I ragazzi furono incapaci di fornire un’identificazione, Cyr appariva molto agitato e durante il colloquio ebbe un collasso (forse dovuto a uno shock diabetico). Tentarono la fuga e per questo, furono arrestati. Per inciso, Cyr avrebbe, in seguito, affermato che l’agente Ventura gli apparisse molto simile alla creatura demoniaca che avevano incontrato nelle ore precedenti. Era vero, oppure la sua condizione mentale risultava alterata dallo spavento? Nessuno dei ragazzi risultò positivo all’alcol test e non avevano assunto droga. Furono accusati di porto illegale di “armi” e del disturbo della quiete pubblica. Quello che hanno visto rimane un mistero.

Incontri storici di entità simili ai rettili si sono registrati in epoche storiche. Molti sono stati evidenziati dal ricercatore James Vandale. Apprendiamo che, il trenta novembre del 1222, a Londra, Inghilterra, furono visti dei draghi volare sulla città. Durante il secolo precedente sono documentati resoconti di un drago che si aggirava nella regione di Kiev, in Russia, terrorizzando i residenti. D’altronde, sono numerosi i resoconti, veri o presunti, di draghi. Queste creature compaiono più volte in molte storie, in miti e leggende, in ogni parte del globo. Potrebbero queste creature, dall’apparenza mitica, essere identificate, oggi, come entità rettiliane? L’argomento è troppo vasto per riportarlo in questo post. Citeremo, però, un episodio particolarmente interessante che potrebbe essere ricondotto a un incontro con entità retti liane. È documentato nel libro “The Rosicrucians: Their Rites and Mysteries” di Hargrave Jennings. Secondo il racconto, nello Staffordshire, (Inghilterra) nel 1770, un operaio scoprì una botola che conduceva a una scala di pietra che scendeva nelle profondità di un campo. Incuriosito, scavò per liberare la botola e si avventurò giù per i gradini. Continuò a scendere finché si ritrovò in una grande camera sotterranea. All’interno di questa caverna c’erano oggetti sconosciuti e grandi macchinari. La stanza, per quanto grande, era completamente illuminata da una sfera centrale, di grande luminosità. Più allarmante, tuttavia, era la presenza di un uomo con la toga, dotata di cappuccio, seduto a guardare l’intruso su una sedia simile a un trono. Improvvisamente, l’uomo incappucciato si alzò dalla sedia e con un oggetto a forma di pipistrello, ruppe la sfera lasciando la stanza nella più completa oscurità. L’operaio, sebbene terrorizzato, si voltò e tornò sui suoi passi, inciampando e cadendo più volte, riuscendo tuttavia a raggiungere le scale e a mettersi in salvo. Non ci volle molto perché la notizia si diffondesse nella comunità. Circolò voce che la camera, in cui si era imbattuto l’operaio, era il luogo in cui i Rosacroce di alto rango custodivano i loro segreti scientifici.

Dopo aver letto questi racconti, possiamo presumere che si tratta di rettiliani? Sembra che queste creature attacchino gli umani. Apparentemente, lo fanno per puro divertimento. Alcuni ricercatori affermano che si nutrono di emozioni umane, pertanto, la ragione di questi attacchi potrebbe essere quella di “raccogliere” sentimenti di terrore e paura che, senza alcun dubbio, provocano nelle loro vittime.

Fonte: https://francocacciapuoti.blogspot.com/2021/06/rettiliani.html

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