Le strane finalità delle olimpiadi militari in Russia.

Carri armati che si inseguono a tutta velocità su terreni accidentati. Colpi di artiglieria che centrano gli obiettivi con precisione millimetrica, aerei che sfrecciano sopra le nuvole e paracadutisti che si lanciano nel vuoto. Non siamo in guerra, ma agli International Army Games, le “olimpiadi militari” che da qualche anno, in Russia, sono diventate un appuntamento fisso per migliaia di spettatori.

Sono 28 le nazioni che nel 2017 hanno partecipato alle competizioni sfidandosi in diverse discipline: dal biathlon tra carri armati – una delle più amate dal pubblico – fino agli air show, passando per le gare di cucina da campo. A mostrare i muscoli, lo scorso anno, sono state in totale 150 squadre, provenienti da ogni parte del globo per gareggiare nei circuiti allestiti nei dintorni di Mosca. Ad aggiudicarsi il maggior numero di medaglie, nel 2017, sono stati i padroni di casa. E per il 2018 la Russia ha rinnovato l’invito a più di 80 Paesi, compresi gli Stati membri dell’Alleanza Atlantica.

L’obiettivo, ha spiegato di recente all’agenzia russa Tass Alexander Zinchenko, portavoce della direzione per la Cooperazione militare internazionale del ministero della Difesa di Mosca, è quello di “condividere le proprie esperienze e contribuire al rafforzamento della cooperazione militare tra gli Stati”. Non si tratta, quindi, di una maxi esercitazione militare congiunta e neppure di una guerra tutti contro tutti, ma di un passo avanti verso la “collaborazione e il rispetto reciproco”, che deve esistere anche sul campo di battaglia. Secondo gli organizzatori, infatti, le gare consentono ai soldati e agli ufficiali di mostrare le proprie abilità e condividere le proprie capacità tecniche.

L’appuntamento per i prossimi Army Games sarà per il 28 luglio. Le sfide saranno 27 e si susseguiranno per 14 giorni, fino all’11 agosto. Ad ospitare i giochi saranno i territori di Russia, Bielorussia, Azerbaijan, Kazakhstan, Cina e, per la prima volta, anche dell’Iran. Tra i Paesi Nato, l’unico a rispondere all’appello lo scorso anno fu la Grecia. Da Mosca, però, sperano che per il 2018 l’elenco dei partecipanti si allunghi, e che la lista possa includere anche altri Paesi dell’Alleanza Atlantica. I giochi, infatti, sottolineano gli organizzatori, rappresentano uno “strumento per conoscersi e rispettarsi reciprocamente”. Così, per una volta, il campo di battaglia si trasforma in terreno di incontro, in perfetto spirito olimpico.

Fonte: https://it.insideover.com/guerra/le-olimpiadi-militari-costruire-la-pace-sul-campo-battaglia.html

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