Il mistero dei cloni coreani del missile balistico russo Iskander.

Di recente, nella Corea democratica si svolsero test missilistici, dopo una considerevole pausa per non interferire coi negoziati cigli Stati Uniti, portati in un vicolo cieco dagli sforzi di “luminari della diplomazia”, una coppia eccelsa nelle stesse persone di Bolton e Pompeo. Ed avveniva quasi subito dopo la storica visita sul treno blindato di Kim Jong-un a Vladivostok e il vertice col presidente della Russia. È così che fu presentato dai media occidentali, e probabilmente non invano: Kim Jong-un avrebbe benissimo informato Putin dei suoi piani, e che non avrebbe fatto. Essendo una potenza nucleare, la Corea democratica è completamente indipendente.

Il misterioso clone dell’Iskander.
Recentemente, fu pubblicato il video di questi test. La maggior parte non interessa, erano lanciarazzi a lungo raggio da 300 mm (un sistema molto avanzato col GLONASS a guida satellitare e Beidou, con gittata da 200 km) e altri MLRS. Ma non solo. Per la prima volta fu mostrato il video dell’avvio di un nuovo complesso operativo-tattico, che ricorda molto il nostro Iskander, anche se non nella versione più moderna. Gli analisti occidentali già lo soprannominavano in vari modi (questo indice è ancora sconosciuto e potrà rimanere tale per molto) come Kimskander o Iskander-Eun. Questo complesso non compare dal nulla, per la prima volta qualcosa di simile apparve nella parata più di un anno prima. Ma quei sistemi, ovviamente, non trasportavano modelli funzionanti, o erano primi modelli del telaio, forse scartati: la differenza tra essi e il prototipo del complesso apparso l’altro giorno è troppo grande. Ma ovviamente gli elementi principali del complesso esistevano già nella configurazione attuale, semplicemente non li mostrarono al pubblico. E proprio l’attuale configurazione del complesso immediatamente richiama la famiglia dei missili “Iskander”. Tant’è che molti ricercatori subito ipotizzarono che questo fosse l’Iskander in qualche versione da esportazione, forse ulteriormente potenziato rispetto all’Iskander-E, ma trasferito ai coreani o costruito sulla base di documentazione passata alla RPDC. Naturalmente, ciò sarebbe una violazione dei divieti decisi dall’ONU, se fosse vero.

Lanciare missili gemelli.
Eppure, la somiglianza è sorprendente. A partire dal programma di lancio. Nella versione attuale, appare simile al lanciamissili dell’Iskander, anche se non l’attuale 9P78-1, ma al nuovo veicolo progettato per il molto “scandaloso” 9Kh729CR (e, chiaramente, per molti altri), usato non per “lo sviluppo”, come menzionato non molto tempo fa, ma come prima opzione. La distanza tra la prima e la seconda coppia di assi porta a questa idea, sebbene il lanciamissili assomigli più alla versione moderna nel design. La base del lanciatore nordcoreane è chiaramente di origine cinese. Nel frattempo, gli amici cinesi hanno la loro arma, creata pensando all’Iskander e possibilmente con elementi tratti dalla cooperazione con la Russia (entrambe le parti di solito tacciono su tali argomenti). Si tratta del sistema DF-12 (?-20 per l’esportazione). Ma a differenza di molti esemplari cinesi, non sembra una mera copia, ma ne segue filosofia ed applicazione. Qui il missile ha un aspetto diverso e il veicolo lanciatore ne trasporta 2 in contenitori da trasporto, che non ha l’Iskander; senza poter utilizzare missili da crociera. E il sistema non ha le capacità uniche, come traiettoria quasi balistica e manovre attive, quindi le dichiarazioni sulla “conformità approssimativa” delle prestazioni col sistema russo andrebbe attribuite alla pubblicità. Generalmente, è chiaro che il sistema cinese non era “fonte di ispirazione” dei coreani, o che i cinesi non erano la “fonte delle informazioni segrete”. I nordcoreani hanno uno schema classico del nostro complesso, posizionando due missili senza alette in uno chassis con tetto retrattile che protegge i missili. Tuttavia, il nostro OTRK (per il momento quello operativo-tattico senza essere ancora passato a un’altra categoria) utilizza il missile da crociera tattico. Cosa saranno quelli nordcoreani, nessuno lo sa ancora.. Se si guarda la foto del lancio di prova, si vede la somiglianza tra i complessi Iskander e quelli nordcoreani. I missili paiono gemelli, cioè vi sono alcune differenze ovviamente, ma vanno notate. Anche il numero di ganci che volano via al lancio è lo stesso, così come la piazzola dell’installazione. Ovviamente, non c’è motivo di credere che i missili corrispondano per capacità delle versioni non di esportazione del 9?723-1, ma potrebbero benissimo risultare che, a parte manovrabilità e altre caratteristiche esclusive, il sistema coreano non sia lontano dalla versione d’esportazione del missile russo. Nel frattempo, resta da vedere da dove provenga il missile nordcoreano.

Dove soffia il vento?
Riteniamo valida l’opzione del trasferimento di tecnologia dalla Russia. Sebbene in occidente alcuni ricercatori suggeriscano qualcosa del genere, la somiglianza dei sistemi in base alle caratteristiche esterne è troppo forte. Come notava Markus Schiller, “se qualcosa canta, cammina, nuota, vola e come un’anatra, è un’anatra”. Tuttavia, costui generalmente considera il programma missilistico della RPDC come programma di qualcun altro (cinese o russo o cinese-russo), negando ai coreani la possibilità di sviluppare il proprio programma missilistico, e questo è completamente sbagliato. Ma non biasimeremo il nostro Paese per aver violato l’embargo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Se qualcosa sia accaduta di nascosto, nessuno l’ammetterà mai e sarà impossibile dimostrarlo. Ma d’altra parte, c’è il rischio di fuga di informazioni sul trasferimento di tecnologia da entrambe le parti (non importa quanto sia efficace il controspionaggio della RPDC, nemmeno l’FSB scherza). Troppo rischioso e quindi dubbio. L’autore inoltre non crede nel successo del servizio di intelligence della RPDC nel derubare documentazione dettagliata in Russia su un argomento così delicato (non si dimentichi: Iskander-M è un vettore nucleari e il sistema di esportazione ha capacità invidiabili, e ad alcuni fu persino rifiutato di venderlo). Tali furti nel nostro tempo sono possibili tranne nella forma di “Mi volto, chiudo gli occhi e conto fino a 1000”. Un tempo, i nordamericani agivano chiaramente in modo simile con Israele e il suo programma nucleare, che né loro né gli israeliani piace ricordare. In Russia oggi il controspionaggio è piuttosto rigido e difficilmente i segreti nella RPDC sarebbero “volati via” in quantità tale da ricreare un sistema così da vicino. Certo, avrebbero potuto imparare qualcosa quando i “dadi” non furono ancora “serrati” nel nostro Paese, ma lo stesso, non sarebbe stato possibile valutare la questione né studiare o fotografare documenti segreti. Esiste la possibilità coll’acquisto di tecnologie in Ucraina, che vendeva attivamente segreti da “civiltà aliena altamente sviluppata” alla RPDC, le cui tracce possono ancora essere trovate sul territorio dell’imminente “superpotenza agraria”. Ma, come sembra all’autore, in questo caso è quasi impossibile parlarne seriamente. L’artigianato ucraino sul sistema “Thunder-2”, commissionato dall’Arabia Saudita, in generale, se si escludono i soliti racconti di Kiev sui “Peremog”, non giunsero a test dei motori, creando solo un prototipo scadente di veicolo lanciatore e prototipi di missili simili Iskander, ma solo in apparenza. Non c’è niente da avere dagli ucraini su questo tema, sarebbero felici di scoprire qualcosa da qualche parte, ma nessuno glielo dice. E il tempo passa, e i principi sauditi, che stanziarono i fondi, si annoiano sentendo che l’asino già imparava le lettere “I” e “A”. Anche se è impossibile escludere completamente il fatto che i nordcoreani in Ucraina abbiano acquisito qualche dato e sviluppo su questo tema sia dall’articolo “Thunder-2” che dal “Sapsan” nato morto. Ma il fatto è che la Corea democratica non pare avere nulla di simile a tali progetti. Non si può escludere la Cina ma, come si vede, il sistema non è simile a quelli analoghi cinesi. I cinesi ovviamente potrebbero aver suggerito qualcosa ai nordcoreani, nonostante il regime delle sanzioni, che si ritiene osservino in modo particolare. Ma sapere qualcosa sull’Iskander chiaramente non basta a crearlo. La creazione di un sistema con somiglianza esterna non gli concederà nemmeno un centesimo delle capacità dell’originale, e nella RPDC questo è compreso, sono generalmente molto meno suscettibili al virus del copiare di cinesi o giapponesi. Inoltre, le capacità dell’industria missilistica russa e nordcoreana non sono paragonabili e il fatto che avendo stesse dimensioni, capacità e aspetto, la copia, avrà dimensioni, massa e capacità completamente diverse. Con altro carburante, meno potente, ed altri materiali e tecnologie.

C’è un indizio a sud del 38 parallelo?
Dove cercare una soluzione ai rebus nordcoreani? Si può ovviamente,decidere che i coreani ingannavano gli sciocco con qualcosa di simile a Iskander, ma solo per le pubbliche relazioni, e che ingannano il mondo con questo sistema finto. Ma, come riportato, il missili vola davvero su una gittata decente e non era un progetto a caso. Inoltre, i nordcoreani un anno prima svilupparono e testarono appositamente un motore a propellente solido delle dimensioni desiderate, e ora è chiaro per quale sistema. E questo è molto costosa: creare un nuovo motore a razzo solo per pubbliche relazioni. Nel frattempo, c’è qualcosa di interessante dai sudcoreani, gli eterni oppositori della Corea democratica. Con cui, se non ci fossero i nordamericane, Pyongyang avrebbero stabilito relazioni molto più strette da tempo. Questo nonostante i vari sconfinamenti verso il Nord di Seoul. Come il non riconoscimento dell’esistenza della RPDC e, in generale, la negazione della realtà dei meridionali è paragonabile solo alle fantasie degli ucraini su Crimea e Donbas. Parliamo del missile “Hyonmo-2” (Hyunmoo-2), creato in Corea del Sud all’inizio degli anni 2000 e nessuno nascose che fu creato ispirandosi all’Iskander-E. Inoltre, le caratteristiche di questo complesso corrispondono in gran parte alle caratteristiche della versione da esportazione del nostro complesso. Per esempio, la gittata della prima versione del complesso è di poco inferiore a 300 km, la massa della testa è quasi una tonnellata. E anche il missile sembra una copia dell’Iskander, come quello nordcoreano. Ma il programma di avvio è diverso, il sistema utilizza il missile che chiaramente fu sviluppato solo dai coreani. Ma il missile, molto probabilmente, ebbe dei contribuiti nello sviluppo. In quegli anni la cooperazione tra Mosca e Seul nell’area missilistica era ampia. Pertanto, il sistema di difesa aerea KM-SAM sudcoreano fu creato sulla base degli sviluppi dell’allora inesistente sistema missilistico di difesa aerea S-350 Vithaz, precisamente sulla base della versione da esportazione, ed il sistema è praticamente una copia della versione da esportazione 9?96?. E il vettore spaziale sudcoreano KSLV che, infatti, compì i primi passi dal modulo missilistico universale URM-1 per i missili Angara, anch’essi non operativi allora. Cioè, i sudcoreani in quegli anni ricevettero tecnologia dalla Russia, che al tempo non poteva finanziare completamente i lavori su una serie di progetti, e che furono ritardati. L’autonomia dello “Hyonmo-2” di circa 300 km nella versione 2A non è limitata. Alla la fine degli anni 2000 fu creata una nuova versione, l’Hyonmo-2B, con una gittata aumentata a 500 km e, recentemente, la versione da 800 km, l’Hyonmo-2?. È vero, il peso della testata a seguito di queste innovazioni fu dimezzata e l’accuratezza è assai inferiore a quella della controparte russa. Non si parla di manovra e altre capacità del nostro complesso (anche se sulla versione 2C c’erano delle pinne sulla testata, il che probabilmente indica la possibilità di effettuare una manovra correttiva sul bersaglio). E proprio a Sud, l’intelligence nordcoreana si sente più sicura, il che è naturale: c’è un popolo, una lingua e tanti parenti. Allo stesso modo, la Stasi era ancora più efficace dell’intelligence sovietica lavorando contro la Repubblica federale di Germania. Forse la tecnologia del missile nordcoreano fu semplicemente rubata o comprata in Corea del Sud? Oppure i nordcoreani raccolsero minuziosamente tutte le informazioni possibili sul sistema da tutte le fonti, ma ottennero le informazioni basilari dal sud? Ovviamente, una mera copia non funzionerebbe e non servirebbe. Ma ottenendo (se così è) il Kimskander-Eun, se così lo si può chiamare, il leader sorridente della RPDC ha un altro serio argomento coi nordamericani, le cui basi sono entro la gittata di questo sistema, divenendo le prime ad essere colpite, coi sudcoreani e i giapponesi. Dopotutto, con la potenzialità di crescita della gittata dell’Iskander molto grande, l’unica domanda è se i nordcoreani potranno realizzare la loro tecnologia almeno la metà di quella del Paese da cui il treno corazzato Kim Jong-un è tornato. Naturalmente, i nordcoreani sono lontani dalla Russia nelle tecnologie militari, comprese quelle missilistiche, ma anche le opinioni della maggior parte dei russi basate sulle storie dei vari vagabondi e blogger liberali su un Paese arretrato senza Internet, con soldati in uniformi e armi vecchie, dove tutti camminano barcollando per la fame, perché si nutrono di quinoa, è estremamente lontano dalla realtà. Soprattutto sulla tecnologia militare, e missilistica. Come hanno dimostrato più di una volta.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Fonte estera: https://en.topwar.ru/157652-otkuda-u-severokorejcev-novyj-otrk-krajne-pohozhij-na-iskander.html

Fonte italiana: http://aurorasito.altervista.org/?p=16562

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