L’eggregore e la mente umana.

La parola “eggregore” o “eggregoro” proviene dal greco antico ἐγρήγορος, il cui significato odierno è di “seguaci passivi di un gruppo” legati da ideali, sentimenti, usi e costumi comuni. A livello semantico la parola ha ora la stessa valenza dei verbi “aggregare” o “riunire”, proprio come per il termine “religione” e, come andremo a vedere, quest’ultima ha consentito il proliferare e l’amplificarsi delle più potenti e nefaste eggregore che abbiano mai infettato il corso evolutivo dell’essere umano. Le eggregore sono delle forme pensiero che si generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua attenzione su un determinato concetto, oggetto o condivide una particolare situazione. Il flusso mentale che va a strutturarle si propaga nell’ambiente con la possibilità di influenzare altre persone, in un qualcosa non molto dissimile da quello che la psichiatria moderna ha denominato “isteria collettiva” o a un fenomeno noto in fisica come “entanglement quantistico” a cui i cervelli umani sono soggetti in quanto elaboratori biologici quantistici costituiti su matrice subatomica. […] Senza entrare nel merito su quali siano i confini tra il bene e il male, possiamo classificare come eggregore negative quelle che ostacolano o bloccano il percorso evolutivo del singolo e della collettività, viceversa quelle che aiutano la crescita interiore possono essere catalogate come positive o, per servirsi di un termine più appropriato, propositive. Ogni eggregora ha una sua zona d’influenza in base alla forma mentis delle persone, solitamente più sono correlate a modelli di pensiero spersonalizzato e più hanno influenza, pertanto le eggregore dello sport, specie per il calcio, dell’intrattenimento, dei telegiornali o quelle delle religioni istituzionalizzate, con centinaia di milioni o miliardi di seguaci, hanno un campo d’influenza superiore rispetto ad altre meno massificate. Le eggregore generate dai fandom presentano un campo notevole ma non paragonabile alle eggregore millenarie. Infine, pacate eggregore come quelle che si generano in un club di lettura, tra le amiche dell’uncinetto, ecc. o quelle più nocive che si generano durante le code (agli sportelli degli uffici, in autostrada, ecc. ove le persone emettono pensieri ed emozioni negative scaturite dallo stress dovuto alla coda stessa) hanno un campo trascurabile singolarmente ma le seconde, se prese in toto, presentano valori tali da influenzare la qualità della vita delle persone, come ben sanno gli ingegneri sociali che stanno viralizzando la burocrazia per portarla a divenire una malattia terminale, quella con cui si sta facendo agonizzare la civiltà odierna. […] Nella Massoneria l’eggregore, denominata “catena d’unione”, è rappresentato dalla fune con sette o dodici nodi che racchiude tutta la loggia, dalla colonna Jachin alla colonna Boaz. L’occultista e massone Eliphas Lévi la definì: «Un fenomeno di psichismo collettivo, volontariamente orientato.» Ma è davvero così? Come si può controllare un eggregore se non siamo nemmeno in grado di controllare i nostri singoli pensieri? […]

“Pillola blu o pillola rossa?” La nota domanda di Morpheus a Neo nel film Matrix (1999).

Il film Matrix è una moderna metafora gnostica della realtà umana ove la parola latina matrix, il cui significato è “progenitrice”, “utero”, “fonte”, “registro”, ecc. può essere sostituita con la parola “eggregora” e, proprio come nell’incredibile opera cinematografica dei fratelli Wachowski (oggi “sorelle”, ndr), la Matrix sfrutta l’energia umana al pari degli eggregori. […] Lo strumento principe nella veicolazione delle forme-pensiero, da quelle più effimere a quelle più malate ed emotivamente vampirizzanti, lo troviamo nell’intrattenimento e nei media, con in primis i telegiornali, divenuti perversi strumenti d’incantesimo massivo ove incanalare immense quantità d’energia in quei serbatoi eterici che chiamiamo eggregore. […] Quando si studiano gli eggregori è necessario approcciarvisi con chiavi di lettura proprie della moderna scienza per comprenderne alcuni aspetti che altrimenti potrebbero sfuggire. In questa sede prenderemo in considerazione uno specifico aspetto del Campo denominato dal ricercatore Riccardo Tristano Tuis “campo mentale condiviso”, abbreviato in CMC. Se paragonassimo la mente umana a un computer, il CMC potrebbe essere paragonato a un virus psichico in grado d’infettare il processo di elaborazione del nostro computer biologico. In ambito esoterico il campo mentale condiviso è stato chiamato con i termini “eggregore” o “forma-pensiero”, mentre in ambito scientifico è stato presentato con diverse nomenclature quali “campo mentale”, “campo morfogenetico” , “campo attrattore”, “campo di dominio” o “meme”. […] Il campo mentale condiviso presenta gli effetti propri della cosiddetta assuefazione poiché nel tempo crea una dipendenza psicofisica. Togliere una soap opera a una casalinga, il videogioco a un adolescente, la Bibbia a un devoto fedele crea in tutti loro uno shock dovuto a un effetto d’astinenza, non dissimile seppur in proporzione, a quello subito da un classico tossicodipendente. […] Se i soggetti in questione hanno la possibilità di usufruire del loro oggetto di dipendenza, il loro sistema neuroendocrino metterà in circolo sostanze chimiche generatrici di piacere, simili a quelle delle comuni droghe. Se però i soggetti sono impossibilitati a “connettersi” con le proprie dipendenze/eggregore il loro corpo potrebbe limitare fino a smettere di secernere queste sostanze, dando luogo a un disagio psicofisico che può manifestarsi in molteplici modi, in base al livello di possessione/dipendenza dei soggetti. […] Lo schema onnipresente nei campi mentali è il sistema gerarchico, noto anche come struttura piramidale: ai vertici abbiamo l’informazione sorgente che si sviluppa nelle sue varianti fino a raggiungere la base con campi secondari e terziari. Questo spiega l’ossessione di società segrete e religioni per questo simbolo apparentemente diversificato sotto forma di triade, delta radiante o pyramidion…

L’articolo è tratto dal libro: “Pyramidion il Vertice del Potere”.

Fonte: https://www.nexusedizioni.it/it/CT/eggregore-i-virus-della-mente-5954

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